Sure as fate

Quando ho detto alle mie amiche che era giunto il momento di accogliere in casa una quarta coinquilina, non immaginavo che alla nostra porta si sarebbe presentata la potenziale incarnazione della mia nemesi.
Derek Wardell è tutto ciò da cui metti in guardia te stessa dopo che ti hanno spezzato il cuore ben due volte. Tanto per cominciare è un giocatore di pallacanestro appartenente alla Kappa Sigma, la confraternita degli atleti abituati a calpestare i sentimenti altrui quasi fosse quello il loro sport e, come se non bastasse, questo invasore dalla bellezza sfacciata e dai modi irritanti è in grado di leggere nel pensiero. Non scherzo, studia criminologia ed è un infallibile esperto del linguaggio del corpo.
Vivere insieme a una superstar alla quale non posso neanche mentire è fuori discussione, perciò non mi resta che dare vita a una serrata guerra domestica e liberarmene in fretta.
Ma più cerco di cacciarlo dall’appartamento, più lui mi rivolge un sorriso impertinente e si mette comodo, facendomi impazzire in modi di cui non sospettavo nemmeno l’esistenza.
Non ho alcuna intenzione di abbassare le difese, ma devo ammettere che, quando mi rivolge quegli occhi verdissimi, mi fa sentire come se il programma sull’amore che conduco alla radio del campus avesse finalmente un senso, come se desiderassi scrivere il suo nome a caratteri cubitali sul mio scandaloso taccuino dei baci, come se il mio cinismo non fosse altro che uno scudo di carta. Non ho idea di chi lui sia davvero, del perché sembri sapere tutto di me, di quali fantasmi e segreti si nascondano dietro i silenzi e i suoi incubi notturni. Quello che so è che gli basta un misero tocco per farmi sentire sul tetto dell’universo, e non c’è niente al mondo di più rischioso perché, si sa, più ti trovi in alto e più sarà pericolosa la caduta.

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